Fuck your rainbow flag



ph Lorenzo Burlando_Bologna

Fuck your rainbow flag

Laboratorio di produzione di manifesti su invito di Wissal Houbabi e in collaborazione con l3 partecipanti di “Spore_non era previsto che sopravvivessimo” e di Andrea Delliquatri.

“Journalism has irrevocably changed. It has connected Palestine to every cause of exploitation, of every imperialistic brutality, of every unnecessary elite driven pain that we have.” Afeef Nessouli, Lebanese journalist

ITA

Mentre i mass media costruiscono una narrazione volta al mantenimento del suprematismo bianco ed eteropatriarcale, attraverso i social media si stanno veicolando contenuti che prendono posizione per decostruire la narrazione imperialista occidentale e rivendicare pratiche di resistenza contro l’oppressione sistemica, attraverso voci ed esperienze dirette di personaggi pubblici, attivist3 e giornalist3. Come possiamo amplificare alcuni di questi contenuti, di cui fruiamo in modo solitario quando scrolliamo Instagram? Abbiamo selezionato degli estratti da alcuni video e, attraverso una pratica calligrafica, grazie alla collaborazione con Andrea Delliquatri, li abbiamo trascritti su dei manifesti che vedete esposti alle Serre Dei Giardini.

I riferimenti all3 autor3, Hamed Sinno, Bisan Owda, Saul Williams, Subhi صبح e Valencia Maqueen, sono stati esplicitati e poi cancellati, per permettere ai pubblici di ricostruirne il senso, rispetto al contesto in cui si inscrivono.

Il titolo “Fuck your rainbow flag” cita la parte finale del video che Hamed Sinno ha pubblicato su Ig il 14 novembre 2023. Nel video, l_ compositor_ prende posizione rispetto a cosa significhi vivere e fare attivismo per la libertà e la visibilità delle persone queer nei paesi arabi, e apre domande rispetto a come le lotte per l’autodeterminazione siano spesso strumentalizzate dai poteri imperialisti per il mantenimento dello status quo.



ING

While the mass media constructs a narrative aimed at the maintenance of white supremacism and heteropatriarchy, content that takes a stand to deconstruct the Western imperialist narrative and claim practices of resistance against systemic oppression is being conveyed through social media, through the voices and direct experiences of public figures, activists and journalists. How can we amplify some of this content, which we enjoy solitarily when we scroll Instagram?
We selected excerpts from some videos and, through a calligraphic practice, thanks to the collaboration with Andrea Delliquatri, we transcribed them on posters that you see on display at Serre Dei Giardini.

References to the autor, Hamed Sinno, Bisan Owda, Saul Williams, Subhi صبح and Valencia Maqueen, were made explicit and then erased, to allow audiences to reconstruct their meaning, with respect to the context in which they are inscribed.

The title “Fuck your rainbow flag” quotes the final part of the video that Hamed Sinno posted on Ig on November 14, 2023. In the video, the composer takes a stand with respect to what it means to live and do activism for the freedom and visibility of queer people in Arab countries, and opens questions with respect to how struggles for self-determination are often instrumentalized by imperialist powers for the maintenance of the status quo.